ABC - Beauty Stab

Eravamo più o meno a metà degli anni ‘80. Si vendevano tonnellate di gel per capello “effetto bagnato”, la musica pop era esclusivamente british, il linguaggio (mistificato ad arte) del corpo si prendeva una schiacciante e duratura rivincita su tutte le parole spese nel decennio precedente, non era vietato trasmettere in tv pornografia in chiaro - anche perché i decoder digitali erano ancora di là da venire.

Non essendo comunque sbandierata sulle guide tv, la suddetta pornografia era fruibile a costo di un estenuante (per l’occhio e per la mano - quella del telecomando) zapping sui numeri più alti del tastierino dei canali, quelli assegnati alle emittenti più locali e ruspanti.
Mica come i ragazzini di adesso, che con internet hanno un supermarket di carne virtuale a disposizione 24 ore su 24 senza fatica e senza sbattimento.

C’erano anche leggende metropolitane che facevano da guida nella giungla dell’etere, più o meno come
«Aspetta la fine delle trasmissioni, quando scorre il rullo dei programmi del giorno dopo. Se al termine del rullo compare la scritta “[…] vi augura la buona notte” allora niente. Se invece compare solo “[…]” allora devi solo avere pazienza, vuol dire che lo fanno».

Certo poteva capitare che la fruizione del film fosse bruscamente interrotta dai passi di un genitore assonnato (“che ci fai ancora sveglio a quest’ora?”), o dal rientro dei genitori da una serata fuori casa.
Per fortuna in quei casi c’era Deejay Television, su cui ci si sintonizzava di corsa al primo rumore sospetto.

Ed eccolo lì, il brit-pop in tutto il suo pompato splendore di look androgini e sassofoni ruffiani. E in mezzo a tanta paccottiglia musicale, ogni tanto, qualche perla come “S.O.S.” degli ABC, una delle canzoni più azzeccate da Fry e soci.