L’astrologia è una pseudoscienza e l’oroscopo che leggiamo sui giornali non ha alcun fondamento, questo è fuor di dubbio. La gravità degli altri pianeti e della Luna non può modificare il nostro DNA, né sposta apprezzabilmente nessuna delle nostre molecole nel momento in cui veniamo alla luce, quello semmai lo fa la levatrice.

Però.

Però c’è stato un tempo in cui non esistevano calendari e i nostri antenati si affidavano all’osservazione del cielo, del sorgere e tramontare di pianeti e costellazioni, per sapere come si sarebbero avvicendate le stagioni e decidere quando piantare, raccogliere, migrare, tornare. Per millenni abbiamo allineato i tempi dei cieli con le stagioni della terra osservando anno dopo anno il continuo rassicurante ripetersi di questa corrispondenza.

Ed è come se ad un certo punto avessimo iniziato a credere che il calendario, invece di indicarci lo scorrere delle stagioni, fosse in grado di guidarle. Abbiamo iniziato a pensare che le posizioni del Sole e della Luna nel cielo, potessero decidere il nostro temperamento. E su questo equivoco, su questo scambio tra causa ed effetto, attingendo a miti e religioni, nei secoli ogni cultura ha costruito un castello di convinzioni tese a legare il cielo con le nostre vicende terrestri. Per cercare di capire cosa ci riserva il domani mentre ci muoviamo, volenti o nolenti, in quel paesaggio nebbioso che chiamiamo tempo.