L'altra notte
L’altra notte gli dèi mi stavano dando ascolto. Ma io non me ne sono reso conto.
Avrei dovuto già immaginarlo verso le due, mentre guidavo verso casa con l’autoradio che stava suonando il CD pescando i brani a caso. So che è una coincidenza, ma ho chiesto all’autoradio di pescare un ben preciso brano dopo quello che stava andando, ed il brano successivo è stato proprio quello che volevo.
Alle quattro e mezza venivo svegliato dal vento, che faceva cigolare un’imposta della casa e che portava con sé quella prima neve con cui ci saremmo svegliati l’indomani. So che non ha senso, ma mentre chiudevo l’imposta, col pensiero ho chiesto al vento di portarsi via l’anima di mio padre e, per favore, di farlo con dolcezza.
Tre ore dopo venivo svegliato da una telefonata di mia madre. Mio padre era uscito dalla vita passando per il sonno indotto dai farmaci in un’ora imprecisata della notte. So che non ha senso, ma ho ringraziato il vento. Soprattutto per la dolcezza.